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Cake day: September 15th, 2023

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  • Una stablecoin è tipo un mini-assegno: se ce l’hai puoi darla a un ente (ora come ora privati) e avere indietro euro/dollari. Quando la compri l’emittente/garante riceve i tuoi euro/dollari e tipicamente ci compra titoli di stato: in pratica son soldi che presti aggratis e che l’emittente investe, sperabilmente in asset a basso rischio. Puoi pensarli come una sorta di conto corrente a tasso zero, senza però alcuna regolamentazione e senza alcun fondo interbancario di garanzia.

    Gli euro digitali sarebbero invece euro veri e propri, emessi dalla BCE e che avrebbero corso legale esattamente come gli euro “normali”.

    Il “target” dell’euro digitale non sono tanto le stablecoin (che sono sostanzialmente delle sòle), ma i circuiti di pagamento (tipo visa, mastercard, ed eventuali altri basati su crypto o stablecoin che ancora non si vedono).
















  • Personalmente non faccio una colpa del far campagna per l’astensione: alla fine in uno stato di diritto “giusto” è seguire le regole e le regole son quelle… semmai mi fa un po’ specie chi si scandalizza, soprattutto se mi ricordo bene cosa consigliarono di fare [https://it.wikipedia.org/wiki/Riforma_costituzionale_Renzi-Boschi#Leggi_elettorali,_d’iniziativa_popolare_e_referendum](quella volta in cui s’era presentata l’occasione di cambiare le regole) (ok che oltre al referendum c’erano molte altre cose, ma non ricordo grandi distinguo durante la campagna dell’epoca).

    se stiamo parlando di costringere un numero significativo di elettori contrari al quesito ad andare a votare a quel punto può anche vincere il no

    Certo, ma non vedo in cosa consista l’obiezione: comunque puoi manipolare significativamente le probabilità dei due esiti senza alcun sotterfugio… considera che per chi organizza un broglio lo scopo non è controllare la maggioranza assoluta dei voti (sarebbe inefficiente e inutilmente rischioso), ma solo una quantità bastante a spostare l’ago della bilancia (beh, ad avere buone probabilità di farlo: brogli o meno, gli esiti delle consultazioni popolari son sempre incerti, se no non sarebbe necessario votare).


  • Dovremmo ragionare anche su quanto teniamo alla segretezza del voto, perché coi referendum come li abbiamo ora quel che conta in pratica è se uno va a votare o no, il che non è affatto segreto.

    ie. se qualcuno volesse organizzare un broglio, gli interesserebbe esclusivamente di costringere i propri complici/vittime ad andare (o non andare) a votare, che poi votino sì o no non avrebbe alcuna importanza (tanto raggiungere il quorum significa vittoria del sì e non raggiungerlo del no).


  • Se ti stai chiedendo come possono permetterselo, è che sono di gran lunga più efficienti della concorrenza. In particolare, sono più efficienti della filiera dei negozianti “tradizionali” che ha costi assurdi, specie se includi anche il costo (soldi/tempo) tuo per andare nel negozio specializzato di turno magari in un’altra città.

    Questa mania che la spedizione deve essere sempre gratuita

    Non è sempre gratuita. O fai ordini sopra un importo minimo (mi pare 35€?), o paghi la consegna, o paghi amazon prime.

    PS: Non l’ho mai fatto, ma immagino che contattandoli tu possa chiedere di rimandare una consegna (magari c’è anche una funzione specifica?)












  • L’unico motivo che io vedo alla base di questa proposta di legge è che qualcuno ritiene che in questo modo i fotografi potrebbero guadagnare tanti soldi con i diritti di queste foto

    Com’è che si diceva? Sweet summer child?

    La proposta (come tutte quelle che estendono o hanno esteso il diritto di copia) non viene certo da un’iniziativa degli autori ma da qualche società (o gruppo/associazione di ~) che campa di copyright e che è grossa abbastanza da fare lobbying.